Deceuninck-Quickstep, per Elia Viviani la stagione su pista prosegue a Minsk: “L’obiettivo è quello di migliorare il risultato degli Europei”
Non è ancora conclusa la stagione ciclistica per Elia Viviani. Dopo un’altra ottima annata su strada, terminata con undici vittorie, il corridore della Deceuninck-Quickstep ha focalizzato gli ultimi mesi della stagione sulla pista in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020, dove si presenterà da campione olimpico in carica nell’omnium. Dopo aver partecipato ai Campionati Europei su pista di Apeldoorn, durante i quali ha conquistato una medaglia d’oro nell’eliminazione, il 30enne di Isola della Scala ha preso parte alla Sei Giorni di Londra insieme a Simone Consonni, vincendo la prestigiosa rassegna britannica davanti agli idoli di casa Owain Doull e Mark Cavendish, con cui ha dato vita a sfide molto combattute.
“La cosa evidente è la soddisfazione di lottare e battere un campione come Mark – esordisce Viviani alla Gazzetta dello Sport – Ogni sera andavamo a cercare la sfida e la gente ne ha goduto. Nelle ultime due stagioni non lo avevo mai visto in forma per vincere, stavolta invece è stato diverso. Vuole dimostrare che non è finito e forse il cambio di squadra gli ha dato nuove motivazioni”.
Una sfida che difficilmente potrebbe rinnovarsi il prossimo anno alle Olimpiadi di Tokyo: “Non credo che l’olimpiade sia nei suoi programmi. Però non lo pensavo neppure quattro anni fa, invece poi è stato l’avversario numero uno. Ma con solo cinque posti a disposizione, se la Gran Bretagna porta lui, poi non avrebbe la riserva del quartetto. Difficile”.
Come detto, la stagione su pista non è però ancora conclusa, dato che il velocista veronese parteciperà questo fine settimana alla prima prova della Coppa del Mondo a Minsk: “Dovrei correre l’omnium sabato e l’americana domenica. Villa vorrebbe farmi fare anche il quartetto perché è tanto che non lo corro. Vedremo. L’obiettivo è quello di migliorare il risultato degli Europei. Mi sono mancati dieci giorni di preparazione specifica e l’ho pagata. In più, mi sono presentato con un po’ di influenza. L’eliminazione vinta ha nascosto un po’ le cose, ha dato un’altra ottica e creato più aspettative. Già nello scratch avevo capito che c’erano quattro-cinque più forti di me. Dopo Londra, credo che le cose siano a posto“.
Infine, uno sguardo anche alla stagione 2020 su strada, che Viviani affronterà con la maglia della sua nuova squadra, la Cofidis: “Comincio in Australia, poi devo pensare bene a febbraio. è l’unico mese in cui in passato ho commesso qualche errore, quindi devo valutare bene. Poi Tirreno-Adriatico, Sanremo, Gand e Fiandre, che vorrei correre in libertà. La Roubaix, così come il Giro, è ancora un punto interrogativo. Prima di Tokyo, il Tour“.
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